Tour de France 2020, la Jumbo-Visma in ricognizione sul Col de la Loze: “Molto difficile, sembra una ciclabile su una pista da sci”

La Jumbo-Visma ha il dichiarato obiettivo di vincere il Tour de France 2020, interrompendo l’egemonia Sky-Ineos. La squadra neerlandese si presenterà con il trio di capitani composto da Tom Dumoulin, Primož Roglič e Stephen Kruijswijk, ma una figura importante nell’economia della formazione sarà sicuramente Robert Gesink. L’esperto scalatore, che potrebbe fungere da vero “regista” nella lotta alla Maglia Gialla, sta sostenendo un lungo periodo di allenamento a Tignes con i compagni con cui affronterà poi la Grande Boucle e con loro è andato anche in ricognizione su alcune delle salite alpine che saranno probabilmente decisive per le sorti del Grande Giro francese.

“La salita del Col de la Loze (inedita – ndr) è davvero molto difficile – racconta Gesink a WielerFlits –  Sembra una ciclabile che hanno steso su una pista da sci. È un po’ nello stile di quello che si è già visto in passato a Giro d’Italia e Vuelta a España. Davvero tosta: ci sono pezzi molto ripidi, poi spiana e c’è anche una breve discesa. Non puoi prendere alcun ritmo e va ricordato che la fine della salita e l’arrivo di tappa sono a 2304 metri, dopo una giornata già molto dura con il Col de la Madeleine (la tappa in questione è la 17esima – ndr)”. Insomma, il Col de la Loze si presenta come uno di quegli arrivi “estremi” che proprio non piacciono, ad esempio, al manager della Deceuninck-Quickstep, Patrick Lefevere. “Noi poi – prosegue Gesink – abbiamo visionato anche il percorso della 18esima tappa, che prevede Cormet de Roselend, Col des Saisies e il Plateau des Glières”. 

Gesink arriva da un 2019 molto complicato a causa di una caduta, alla Liegi-Bastogne-Liegi, che lo ha costretto lontano dalle corse per quasi quattro mesi. “Non è stato bello, ovviamente. Questo tipo di infortuni (riportò la frattura del bacino – ndr) richiede più tempo prima che si possa tornare al livello più alto. Questo periodo di allenamento mi è servito per lavorare duro e bene. Mi sono già espresso su valori significativi e contando che era allenamento e non gara, è una cosa che dice molto. Sono fiducioso, penso di essere già in una delle condizioni migliori degli ultimi anni”.

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